Prof. Bruno Zucchini


       Presente e passato di un insegnante di Educazione Fisica    


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Bioenergetica

Il Testo Integrale

 

La Ginnastica Bioenergetica

   Puoi richiedere l'opuscolo della Ginnastica Bioenergetica - via mail - al Prof Bruno Zucchini.

LA GINNASTICA BIOENERGETICA

Tutte le espressioni dell'attività motoria, e oggi sono tantissime, sia che si svolgano sui campi sportivi, sia nelle palestre alla moda, sono sostanzialmente alla ricerca del miglioramento corporeo nelle sue varie  espressioni, ma con scopi quasi esclusivamente edonistici.

Da qualsiasi punto di vista lo vogliamo affrontare, il problema corpo, e nell'analisi della motricità dell'infanzia e nell'introspezione del gesto sportivo finalizzato all'agonismo o semplicemente nella pura espressione del movimento fine a se stesso, oppure nella riabilitazione motoria, o nell'educazione psicomotoria relativa al ritardo mentale ed ancora nella variegata attività che affronta il recupero organico della cosiddetta "terza età", non possiamo prescindere da un dato fondamentale: ogni aspetto del movimento resta collegato allo psichismo in modo assolutamente paritetico.

Sarà opportuno rivedere, quando vogliamo interpretare l'aspetto salutistico, tanti aspetti dell'attività motoria ad iniziare da molta parte dell'attività sportiva esasperatamente agonistica e tante di quelle esercitazioni nate con le mode dell'aerobica o del culturismo esasperato dove, in un contesto caotico di tecniche e metodologie, le più disparate, tutto viene preso in esame fuorché la parte fondamentale, in pratica la persona nella sua imprescindibile omogeneità psico fisica.

L'attività fisica non può essere considerata come un bene di fruizione indiscriminato, deve rimanere un qualchecosa di prezioso ed insostituibile per una crescita organica e non esasperata del giovane e nello stesso tempo un elemento importantissimo per il miglioramento ed il mantenimento delle proprie capacità fisiche e psichiche.

 Le forme di motricità che oggi attirano maggiormente, come abbiamo detto, sono purtroppo quelle che attraverso meccanicismi robotizzanti e spersonalizzanti portano a scarsi, o semplicemente apparenti, risultati nel miglioramento corporeo e quasi nulli in quello psichico.

Anzi, in tanti anni d'attività, abbiamo potuto costatare danni in entrambi gli aspetti. Sono innumerevoli gli atleti agonisti ma anche tanti "amatori" che hanno subito stress psicofisici nel loro organismo oltre a traumi di vario tipo tanto da veder alzare fortemente in questi ultimi anni la casistica dell'infortunistica sportiva.

Per non parlare poi di tutte le forme esasperate di doping o di ricerca a tutti i costi del risultato,  che si riversa negativamente e in modo incredibile  su giovani ed adulti sprovveduti che attuano queste devianti imitazioni: particolarmente coloro che si avvicinano alle corse sia a piedi sia in bici anche di tipo non competitivo .

Un altro aspetto che ci stimola a cercare di percorre altre strade, è la rivisitazione,  se non una nuova interpretazione della motricità da parte della medicina tradizionale ed anche da quella cosiddetta alternativa che stà entrando sempre più nelle considerazioni del paziente e di un sempre maggior numero di medici.

L'annullamento del dualismo psiche-soma   è ormai un dato certo: per troppo tempo si è tenuto separato il concetto principale di "individuo" nelle due sfere ben differenziate, attualmente è dato per scontato, sia dai cultori del corpo sia da quelli della psiche, che  i due aspetti sono indissolubili.

Conoscere dunque il proprio corpo in funzione dell'ottenimento della propria salute psico-fisica deve essere il presupposto fondamentale di tutte le attività motorie che ricercano il benessere e non solamente in chiave edonistica.

Nella nostra lunga attività d'insegnanti di "ginnastica" abbiamo potuto costatare che a non conoscere la propria corporeità o quanto meno a trascurarla o ad averla dimenticata, sono in larga misura le persone adulte.

Sull'onda del consumismo e sul martellamento esasperante dei mass-media che hanno coniato l'equazione "se vuoi avere successo devi avere un bel corpo" (e in parte nella società d'oggi questo è un dato di fatto) molte persone si sottopongono, a volte con irragionevole faciloneria, alle stressanti fatiche della corsa o a pesanti esercizi in palestra o alla ricerca di tecniche sportive che richiedono prontezza di riflessi, elasticità muscolare, potenza ecc. quando questi o queste non si sono mai avute o sono andate perdute nel tempo.

E' oltremodo irrazionale avvicinarsi a questo tipo d'attività se non si conoscono i propri limiti e se prima non sono ben recepite o recuperate le basi fondamentali della motricità.

A volte l'esasperazione di un certo modo di affrontare l'esercizio fisico è più dannosa che utile per l'organismo; così anche la componente psichica molto spesso riceve danni non indifferenti da questo modo di fare.

Molte sono le persone frustrate da insuccessi (chiaramente non parliamo di sport competitivo dove il problema è maggiore e poco conosciuto) in quanto queste non riescono a raggiungere quel piccolo risultato al quale aspiravano, solamente per competere con qualche amico, poiché non sufficientemente preparati sul piano fisico e su quello psichico.

Diventa molto importante conoscere il proprio corpo proprio in funzione di questo sfruttamento e l'aspetto principale di questa conoscenza da parte dell'individuo adulto è in funzione del miglioramento del suo stato di salute generale  ed in secondo luogo dei suoi rapporti con il prossimo.

Il meccanicismo dell'azione motoria quotidiana nella vita di relazione, nei suoi limiti e nella sua pochezza, sia nel campo dell'attività lavorativa (e intendiamo parlare della maggior parte delle persone, ma no di tutte), che in quella del tempo libero ristretto a posizioni di comodo, su poltrone davanti ad uno schermo oppure esplicato in un certo tipo d'evasione o di vacanza dove tutto si può fare fuorché migliorare realmente quegli scompensi psicofisici creati da un ripetersi dei gesti e delle azioni tali da creare, all'organismo, quelle patologie che passano sotto il nome di malattie psicosomatiche.

Il decadimento corporeo, con tutte le conseguenze negative portate al rachide oltre alla vasta gamma di patologie relative, quali sciatalgie, artralgie, lombaggini, ernie discali ecc. è una delle cause che conducono a situazioni ancor più gravi quali alcune malattie endocrine, scompensi renali, ptosi viscerali, disfunzioni sessuali ecc.

Conoscere il proprio corpo non vuol dire andare alla ricerca di quelle nozioni o di anatomia o di fisiologia, pur sempre necessarie, ma avere una cultura delle proprie espressioni corporee nell'ambito della conoscenza nei rapporti interno-esterno, anche nei confronti delle varie zone topografiche del corpo nei suoi particolari e nel suo assieme.

 

Questi sono i presupposti fondamentali che noi abbiamo cercato di coordinare in un assieme omogeneo  che daranno, attraverso gli esercizi della   ginnastica bioenergetica, se ben eseguiti, la possibilità di essere veramente utili a tutti.

 

Questo programma di ginnastica si dovrà sviluppare attraverso:

esercizi di controllo e di rilassamento,

esercizi di respirazione,

di equilibrio,

di coordinazione.

di corretta postura,

 

 

Potranno essere eseguiti:

 in forma individuale,

o di coppia (che resta una delle espressioni migliori)

ed anche di gruppo.

E' fondamentale avere moltissima pazienza e ripetere gli esercizi tantissime volte in modo da potere arrivare ad una e vera e propria interiorizzazione. Specialmente se si lavora in forma individuale.

Il lavoro di coppia aiuta anche ad interpretare gli esercizi, il lavoro di gruppo svolto poi con un bravo istruttore in ambiente idoneo, resta senz'altro la forma migliore per apprendere la ginnastica bioenergetica. 

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                                Bruno Zucchini

IL TESTO INTERGRALE

 

LA    GINNASTICA   BIOENERGETICA

 

Guida ad una nuova 

attività fisica

"insieme"

 

 

Bruno Zucchini, insegnante di Educazione Fisica - Isef Roma - ha insegnato in numerose scuole modenesi, dalle scuole Medie Foscolo, Cavour e Paoli, al Liceo Scientifico Tassoni e Wiligelmo oltre che alle Magistrali "Sigonio" concludendo la carriera scolastica all'ITI Corni.

Ha diretto la Palestra Athletic Club per trenta anni, preparando, oltre che campioni mondiali e nazionali in varie specializzazioni sportive, generazioni di giovani modenesi, avviandoli alla attività motoria e sportiva oltre che ad insegnare agli adulti a mantenere e a migliorare le proprie capacità psico fisiche.

E' stato presidente per oltre un trentennio dello Sci Club Modena ed organizzatore di vacanze sportive sulla neve. Ha diretto per molti anni i corsi nuoto nelle piscine modenesi.

Oltre ad aver lanciato la ginnastica bioenergetica  ha prodotto la collana di  videocassette denominata "La Palestra in casa".

E' stato Presidente del Panathlon Club Modena.

Svolge ancora attività, sia con piccoli gruppi relativi alla ginnastica dolce, sia come "personal trainer" e in palestra o nell'abitazione del richiedente.

La Ginnastica Bioenergetica

 

 

Tutte le espressioni dell'attività motoria, e oggi sono tantissime, sia che si svolgano sui campi sportivi, sia nelle palestre alla moda, sono sostanzialmente alla ricerca del miglioramento corporeo nelle sue varie  espressioni, ma con scopi quasi esclusivamente edonistici.

Da qualsiasi punto di vista lo vogliamo affrontare, il problema corpo, e nell'analisi della motricità dell'infanzia e nell'introspezione del gesto sportivo finalizzato all'agonismo o semplicemente nella pura espressione del movimento fine a se stesso, oppure nella riabilitazione motoria, o nell'educazione psicomotoria relativa al ritardo mentale ed ancora nella variegata attività che affronta il recupero organico della cosiddetta "terza età", non possiamo prescindere da un dato fondamentale: ogni aspetto del movimento resta collegato allo psichismo in modo assolutamente paritetico.

Sarà opportuno rivedere, quando vogliamo interpretare l'aspetto salutistico, tanti aspetti dell'attività motoria ad iniziare da molta parte dell'attività sportiva esasperatamente agonistica e tante di quelle esercitazioni nate con le mode dell'aerobica o del culturismo esasperato dove, in un contesto caotico di tecniche e metodologie, le più disparate, tutto viene preso in esame fuorché la parte fondamentale, in pratica la persona nella sua imprescindibile omogeneità psico fisica.

L'attività fisica non può essere considerata come un bene di fruizione indiscriminato, deve rimanere un qualchecosa di prezioso ed insostituibile per una crescita organica e non esasperata del giovane e nello stesso tempo un elemento importantissimo per il miglioramento ed il mantenimento delle proprie capacità fisiche e psichiche.

 Le forme di motricità che oggi attirano maggiormente, come abbiamo detto, sono purtroppo quelle che attraverso meccanicismi robotizzanti e spersonalizzanti portano a scarsi, o semplicemente apparenti, risultati nel miglioramento corporeo e quasi nulli in quello psichico.

Anzi, in tanti anni d'attività, abbiamo potuto costatare danni in entrambi gli aspetti. Sono innumerevoli gli atleti agonisti ma anche tanti "amatori" che hanno subito stress psicofisici nel loro organismo oltre a traumi di vario tipo tanto da veder alzare fortemente in questi ultimi anni la casistica dell'infortunistica sportiva.

Per non parlare poi di tutte le forme esasperate di doping o di ricerca a tutti i costi del risultato,  che si riversa negativamente e in modo incredibile  su giovani ed adulti sprovveduti che attuano queste devianti imitazioni: particolarmente coloro che si avvicinano alle corse sia a piedi sia in bici anche di tipo non competitivo .

Un altro aspetto che ci stimola a cercare di percorre altre strade, è la rivisitazione,  se non una nuova interpretazione della motricità da parte della medicina tradizionale ed anche da quella cosiddetta alternativa che stà entrando sempre più nelle considerazioni del paziente e di un sempre maggior numero di medici.

L'annullamento del dualismo psiche-soma   è ormai un dato certo: per troppo tempo si è tenuto separato il concetto principale di "individuo" nelle due sfere ben differenziate, attualmente è dato per scontato, sia dai cultori del corpo sia da quelli della psiche, che  i due aspetti sono indissolubili.

Conoscere dunque il proprio corpo in funzione dell'ottenimento della propria salute psico-fisica deve essere il presupposto fondamentale di tutte le attività motorie che ricercano il benessere e non solamente in chiave edonistica.

Nella nostra lunga attività d'insegnanti di "ginnastica" abbiamo potuto costatare che a non conoscere la propria corporeità o quanto meno a trascurarla o ad averla dimenticata, sono in larga misura le persone adulte.

Sull'onda del consumismo e sul martellamento esasperante dei mass-media che hanno coniato l'equazione "se vuoi avere successo devi avere un bel corpo" (e in parte nella società d'oggi questo è un dato di fatto) molte persone si sottopongono, a volte con irragionevole faciloneria, alle stressanti fatiche della corsa o a pesanti esercizi in palestra o alla ricerca di tecniche sportive che richiedono prontezza di riflessi, elasticità muscolare, potenza ecc. quando questi o queste non si sono mai avute o sono andate perdute nel tempo.

E' oltremodo irrazionale avvicinarsi a questo tipo d'attività se non si conoscono i propri limiti e se prima non sono ben recepite o recuperate le basi fondamentali della motricità.

A volte l'esasperazione di un certo modo di affrontare l'esercizio fisico è più dannosa che utile per l'organismo; così anche la componente psichica molto spesso riceve danni non indifferenti da questo modo di fare.

Molte sono le persone frustrate da insuccessi (chiaramente non parliamo di sport competitivo dove il problema è maggiore e poco conosciuto) in quanto queste non riescono a raggiungere quel piccolo risultato al quale aspiravano, solamente per competere con qualche amico, poiché non sufficientemente preparati sul piano fisico e su quello psichico.

Diventa molto importante conoscere il proprio corpo proprio in funzione di questo sfruttamento e l'aspetto principale di questa conoscenza da parte dell'individuo adulto è in funzione del miglioramento del suo stato di salute generale  ed in secondo luogo dei suoi rapporti con il prossimo.

Il meccanicismo dell'azione motoria quotidiana nella vita di relazione, nei suoi limiti e nella sua pochezza, sia nel campo dell'attività lavorativa (e intendiamo parlare della maggior parte delle persone, ma no di tutte), che in quella del tempo libero ristretto a posizioni di comodo, su poltrone davanti ad uno schermo oppure esplicato in un certo tipo d'evasione o di vacanza dove tutto si può fare fuorché migliorare realmente quegli scompensi psicofisici creati da un ripetersi dei gesti e delle azioni tali da creare, all'organismo, quelle patologie che passano sotto il nome di malattie psicosomatiche.

Il decadimento corporeo, con tutte le conseguenze negative portate al rachide oltre alla vasta gamma di patologie relative, quali sciatalgie, artralgie, lombaggini, ernie discali ecc. è una delle cause che conducono a situazioni ancor più gravi quali alcune malattie endocrine, scompensi renali, ptosi viscerali, disfunzioni sessuali ecc.

Conoscere il proprio corpo non vuol dire andare alla ricerca di quelle nozioni o di anatomia o di fisiologia, pur sempre necessarie, ma avere una cultura delle proprie espressioni corporee nell'ambito della conoscenza nei rapporti interno-esterno, anche nei confronti delle varie zone topografiche del corpo nei suoi particolari e nel suo assieme.

 

Questi sono i presupposti fondamentali che noi abbiamo cercato di coordinare in un assieme omogeneo  che daranno, attraverso gli esercizi della   ginnastica bioenergetica, se ben eseguiti, la possibilità di essere veramente utili a tutti.

 

Questo programma di ginnastica si dovrà sviluppare attraverso:

esercizi di controllo e di rilassamento,

esercizi di respirazione,

di equilibrio,

di coordinazione.

di corretta postura,

 

 

Potranno essere eseguiti:

 in forma individuale,

o di coppia (che resta una delle espressioni migliori)

ed anche di gruppo.

E' fondamentale avere moltissima pazienza e ripetere gli esercizi tantissime volte in modo da potere arrivare ad una e vera e propria interiorizzazione. Specialmente se si lavora in forma individuale.

Il lavoro di coppia aiuta anche ad interpretare gli esercizi, il lavoro di gruppo svolto poi con un bravo istruttore in ambiente idoneo, resta senz'altro la forma migliore per apprendere la ginnastica bioenergetica. 

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CONTROLLO E RILASSAMENTO

 

 

Qualsiasi sia la condizione fisica in cui ci si trovi prima di in iniziare un corso di bioenergetica sarà opportuno seguire i consigli che vi saranno suggeriti in queste righe o i consigli diretti dell'insegnante che vi seguirà.

Innanzitutto affrontare questa disciplina con disponibilità e serenità, possibilmente lasciare fuori dalla porta mentalità preconcette, dubbi, perplessità o altre situazioni personali che possano entrare in conflittualità con questa disciplina, che, pur non essendo esasperata, resta pur sempre una forma di ricerca di controllo di se stessi e in particolare se si è con altre persone usare quella modestia e quella forma partecipativa di totale disponibilità.

Altro suggerimento è quello di munirsi di abbigliamento di tipo sportivo che lasci traspirare il corpo, che non restringa e non comprima.

Iniziare pertanto con degli esercizi elementari ed analitici in funzione dei quali sarà possibile imparare a conoscersi attraverso la differenziazione dei vari segmenti corporei, a gestirli nello spazio e nel tempo, a valutarli nella loro estensione, nella loro contrattilità e ovviamente nel loro rilassamento.

Si tratta di riappropriarsi, in primo luogo, delle espressioni motorie di base, quelle più istintive e via via di quelle maggiormente collegate con la neuro-motricità, sino ad arrivare a quelle superiori che siano ben recepibili dalla memoria e dall'interiorizzazione.

E' bene procedere in questa prima fase della ginnastica bioenergetica con estrema attenzione; innanzitutto iniziare con una vera e propria fase di riposo.

L'ora migliore è quella serale pre-pranzo in ambiente isolato, senza rumori, con luci diffuse o quasi spente.

La posizione iniziale da assumere è quella del decubito supino, in completo e totale rilassamento muscolare, in una condizione simile a quella del pre-sonno oppure in quello stato di concentrazione passiva adottato anche dalle tecniche del training autogeno.

Nella concentrazione passiva dobbiamo ricercare uno stato psicofisico portato attraverso la non volontarietà alla sospensione dello sforzo e alla eliminazione dell'attenzione.

In bioenergetica ricercheremo questa passività nel modo più semplice e lineare: e nella più assoluta libertà si dovrà ascoltare passivamente ciò che può accadere in quel momento al nostro organismo.

Si tratta di rimanere in una condizione di percezione minima del linguaggio  del corpo, il suo ritmo cardiaco, la pesantezza o la leggerezza di un organo o di una porzione del corpo.

Questo modo di "parlare" è sempre più avvertibile via via che ci veniamo a trovare in uno stato di passività sempre più accentuata e man mano che ci estraniamo dal mondo circostante, dalle preoccupazioni, dalla presenza degli altri, in modo da eliminare le tensioni della nostra volontà, del nostro pensiero e del nostro stesso corpo, riusciremo così a raggiungere quello stato di passività che ci permetterà si affrontare al meglio l'esercitazione.

Solamente in qualche caso potranno tornare utili le formule della distensione ricercate anche da altre scuole di rilassamento con frasi particolari quali: "io sono completamente disteso" o "il mio corpo è rilassato"

E opportuno non eccedere con questa tematica poiché queste frasi tendono ad essere, ripetitive, noiose e non bene assimilabili. Ripeto però che in qualche caso potranno tornare utili.

Da questa prima posizione di concentrazione passiva per la ricerca del rilassamento globale , che potrà avere una durata al massimo di cinque-dieci minuti, passeremo ad uno stadio più vicino alla concentrazione attiva per l'impostazione del rilassamento parziale o segmentario.

Lo scopo è quello di ricercare, limitatamente ad una sola zona topografica del corpo, un rilassamento totale. Per giungere a questo dovremo concentrare la nostra attenzione su quel determinato settore e per avere un buon risultato bisognerà assumere una posizione estremamente comoda; rimanere in decubito supino ancora un po' di tempo e cercare l'abbandono dei vari segmenti, per passare poi gradualmente  alla posizione seduta  sempre con l'attenzione all'abbandono ed al  totale rilassamento dei vari segmenti, per passare poi sempre con questi accorgimenti alla stazione eretta.

Di grande importanza, nella serie delle posizioni progressive per trovare il rilassamento delle varie parti del corpo, sarà quella relativa all'articolazione scapolo-omerale  che permette di ottenere la maggior indipendenza dell'arto superiore rispetto alla spalla e al tronco.

Questa perfetta sensibilità è alla base della maggioranza degli esercizi di coordinazione e presupposto per avere la possibilità di agire al meglio quando si affronteranno tecniche più avanzate.

La fase immediatamente successiva si può ricercare nell'attuazione degli stessi esercizi ma eseguiti ad occhi chiusi, meglio ancora con una mascherina, in modo da poter seguire, attraverso la proprio-percezione ogni gesto o movimento, sia in rapporto alla propria figura  che allo spazio circostante ed avere, di conseguenza, la possibilità di interiorizzarli al meglio.

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ESERCIZI DI RILASSAMENTO

 

1) posizione di decubito supino, braccia abbandonate lungo i fianchi, leggermente staccate dal corpo in una ricerca di totale abbandono: respirazione normale gradualmente ascoltare il proprio ritmo cardiaco: cercare di non pensare o quanto meno ricercare solamente pensieri positivi. Mantenere la posizione per 5 o 6 minuti

 A1

  

2 ) Assumere la posizione di decubito laterale, (sul fianco destro) come nella posizione precedente continuare a ricercare il rilassamento totale. Mantenere per 4-5 minuti

  A2

  

3) Modificare la posizione in quella di decubito prono (pancia a terra) come nella posizione che a volte si assume durante il sonno: gamba destra piegata 

 A3

  4) Passare alla posizione seduta. Portare le braccia in alto, lasciarle cadere quasi non vi appartenessero . eseguire non più di cinque sei volte:

 

A4                                        A5

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LA RESPIRAZIONE   

  

In ginnastica bioenergetica  la respirazione controllata può essere considerata il perno sul quale ruota ogni altro elemento.

Non tutte le persone prendono in seria considerazione l'atto respiratorio, essendo esso talmente naturale ci si dimentica spesso che attraverso il suo controllo, che è strettamente associato alla percezione del proprio corpo, si possono raggiungere con una certa immediatezza risultati veramente importanti per il miglioramento della capacità personali di sicurezza, di self-control, di serenità e di tranquillità che sono di fondamentale importanza nella vita di relazione.

L'atto respiratorio è regolato da meccanismi automatici che aumentano o riducono il ritmo in rapporto allo stato di tensione o di quiete del nostro organismo.

Negli stati di tensione o di sovreccitazione il nostro respiro rimane a lungo alterato creando uno stato di contrazione muscolare che potrà allentarsi solo quando, psichicamente, si rimuove o si dimentica la ragione dell'alterazione.

Sarebbe pertanto opportuno aiutare la nostra stessa natura, attraverso un buon controllo della respirazione che dovremmo aiutare già durante la vita quotidiana attraverso (ovviamente di tanto in tanto) una serie completa di atti respiratori profondi, privilegiando l'espirazione forzata all'inspirazione ed eseguiti in tutta tranquillità per non più di quattro o cinque ripetizioni.

In molti studi di medicina sportiva con particolare riferimento all'attività  sportiva subacquee si è  rilevato quanto mai sia attinente il rapporto tra possibilità di apnea e capacità di attenzione.

L'insufficienza respiratoria è altresì causa di molte situazione di disfunzioni psicomotorie e di insufficienze mentali. Queste correlazioni ci indicano quanto sia difficile educare alla buona respirazione  anche coloro che apparentemente non soffrono o non evidenziano certi disturbi.

In bioenergetica metteremo ben in evidenza, attraverso i tanti esercizi respiratori il modo di passare dalla respirazione naturale inconscia a quella volontaria e forzata  in modo da utilizzare tutta l'ampiezza della superficie polmonare per una migliore   ossigenazione del sangue.

 Si consigli laddove si eseguano questi esercizi individualmente, di procedere con la massima cautela e le dovute precauzioni. Luogo sufficientemente ampio ed aerato quanto meno sino a poco prima di iniziare l'esercitazione. Le respirazioni dovranno essere effettuate  lentamente, è consigliabile effettuare le respirazioni  (sia inspirazione sia espirazione) sempre a bocca chiusa e solamente dalle narici: il corpo dovrà essere ben rilassato. Tutte le respirazioni controllate verranno effettuate dalla posizione seduta.

 

ESERCIZI DI RESPIRAZIONE

 

Posizione da assumere nei vari esercizi respiratori

  

B1

  

1) respirazione toracica:

 inspirare lentamente  per otto dieci secondi - trattenere il respiro per otto dieci secondi - espirare lentamente svuotando completamente i polmoni.

Eseguire cinque volte.

 

2) respirazione addominale:

 espirare svuotando completamente i polmoni - inspirare lentamente  da otto a dieci secondi, controllando l'addome sino a completa pienezza - espirare lentamente ed a lungo

Eseguire cinque volte.

 

3) Ritenzione del respiro controllata:

a) inspirare lentamente sino a pienezza per 6 secondi

b) trattenere il respiro per un tempo doppio - 12 secondi - leggera contrazione addominale.

c) espirare lentamente per 6 secondi

Eseguire tre volte.

In tempi successivi e gardualmente aumentare a 8 -10 - 12 secondi.

 

 4) Espirazione completa

* Inspirare normalmente e profondamente a piacere:

* trattenere l'aria inspirata per 10 12 secondi

* espirare con grande lentezza, con ritmo costante prolungando il più possibile l'espirazione sino svuotamento completo (si consiglia dai 12 ai venti secondi)

Ripetere tre volte.

  

5) Espirazione addominale forzata:

respirazione esclusivamente addominale: tra espirazione ed inspirazione non vi è sosta

- Espirazione brusca con forte contrazione dei muscoli addominali

- Inspirazione calma, tranquilla  con i muscoli addominali rilassati

Massimo 20 secondi  - Tre ripetizioni

 6) Respirazione in profondità

a) inspirare lentamente , dilatando il torace e contraendo gli addominali - tenendo semichiusa la glottide, e aperta la laringe e trachea, si determinerà un lieve rumore dolce e basso.

b) trattenere il respiro chiudendo le narici con  le dita

c) poi espirare dalla narice sinistra in modo uniforme e controllato lentamente e profondamente- ripetere a destra

Tre cicli respiratori.

 

7) Respirazione a narici alterne:

a) inspirare lentamente e profondamente - 6 secondi -  attraverso la narice destra chiudendo la sinistra,

b) trattenere brevemente l'aria - 3-4 secondi

c) espirare con narice sinistra e chiudere (ovviamente) la destra.

Ripetere, alternando le narici, tre volte.

  

8) Respirazione a ripetizione:

a- espirazioni rapide, addominali e superficiali (con le due narici) molto rilassati i muscoli, a piacimento

b- passare poi ad una profonda e lenta inspirazione senza rumori, trrattenere il respiro chiudendo entrambe le narici espirare profodamente. Tempi a libera scelta.

Tre ripetizioni.

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L'EQUILIBRIO

 

Uno dei primi segni del decadimento del corpo lo possiamo constatare al momento in cui l'equilibrio dinamico e posturale diventa carente o deficitario, particolarmente nelle difficoltà di deambulazione, nel mantenimento di certe semplici posizioni o di facili movimenti di coordinazione muscolare.

L'acquisire e il migliorare il proprio equilibrio posturale o dinamico deve essere una ricerca costante ed una vera e propria presa di coscienza in tutti coloro che, insegnanti o allievi, intraprendono questo tipo di attività motoria.

A questo aspetto della conoscenza del proprio io corporeo dovremo arrivarci attraverso un addestramento metodico che possa al di là del tempo occorrente, far acquisire quella percezione temporale e quell'orientamento nello spazio che sono indispensabili per la ricerca del buon equilibrio neuro-muscolare, attraverso una sequenza graduale di esercizi di puntualizzazione, anche ripetitiva, delle varie situazioni spazio-temporali oltre che quelle oculo-manuali, della padronanza e della lateralizzazione .

In bioenergetica, con la possibilità del lavoro di coppia, oltre a quello individuale e di gruppo, sarà senz'altro più facile raggiungere questi scopi, in quanto andiamo a mettere in  gioco relazioni tali che interagendo hanno la possibilità di riportare in continua sinergia, quelle forze che andranno a trasmettere energia e serviranno alla costruzione dello schema corporeo appunto attraverso un miglioramento dell'equilibrio dinamico e posturale.

L'esecuzione degli esercizi di equilibrio avverrà principalmente dalla posizione della stazione eretta.

 

ESERCIZI DI EQUILIBRIO

 

1) stazione eretta: impugnare caviglia di una gamba dietro: mano opposta alla spalla. Con lieve trazione tirare la gamba sollevata dietro verso la parete dorsale e nello stesso tempo allungare il braccio verso l'alto: trattenere per alcuni secondi e rilassare senza appoggiare il piede a terra, eseguire con l'altra gamba. Inspirare nella trazione espirare nel rilassamento.

Tre volte 

 

C1a                                       C1b

 

2) Posizione di partenza:mano destra impugna ginocchio destro al petto, mano sinistra alla nuca; esecuzione: con lieve trazione tirare la gamba al petto ed allungare il braccio alla nuca in alto, trattenere per alcuni secondi. Inspirare durante l'allungamento espirare nel ritornare alla posizione di partenza e sempre lentamente.

Passare alla gamba e braccio opposti: eseguire tre volte destra e sinistra

 

C2

 

3) Posizione di partenza. Gamba destra piegata con pianta del piede a contatto della coscia sinistra ( oppure più in basso): mani a contatto in posizione di preghiera all'altezza del petto. Esecuzione: inspirando allungare le braccia in alto mantenendo il contatto delle mani sempre a palme unite. Ritorno molto lento in espirazione; Tre volte , alternate gamba destra e sinistra.   Quando si è raggiunta una buona posizione gestita in tutta sicurezza, passare ad una serie di esecuzioni ad occhi chiusi.

  

C3

  

4) Stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente: esecuzione: mantenendo il piede a contatto con la coscia. Inspirando allungare ambedue le braccia in alto, trattenere il respiro nella posizione con tallone ben fermo al suolo, espirando ritornare alla posizione di partenza. Eseguire  tre volte a destra e a sinistra

  

C4

 

5) Stessa posizione di partenza dell'esercizio n. 3, molto lentamente, mantenendo sempre il piede a contatto con la coscia ( o al ginocchio) flettere il busto aventi e cercare di toccare terra con ambedue le mani. Ritorno alla stazione eretta sempre molto lentamente. Eseguire tre volte a desta e a sinistra.

 

 C5

 

6) Dalla stazione eretta inclinare il busto avanti cercando di raggiungere la posizione orizzontale parallela al terreno e contemporaneamente sollevare dietro una gamba portando infuori le braccia, esecuzione molto lenta e controllata espirando; restare nella posizione alcuni secondi con repirazione normale: ritornare alla stazione eretta inspirando, trattenere il respiro per alcuni secondi e ripetere tre volte alternado destra e sinistra.

 

C6

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LA   POSTURA

 

 Attraverso lo studio analitico delle posture, avremo la possibilità di concentrare la nostra attenzione sulla posizione statica del corpo che, a prima vista  potrebbe sembrare di estrema facilità ma che in realtà non è così.

In modo particolare laddove andiamo ad interpretare la precisione della posizione, anche tra le più semplici e apparentemente banali.

La tensione allo sforzo intenso, certa variabilità guidata senza indecisioni, oppure certe difficoltà a mantenere particolari posizioni rendono difficile lo studio della postura.

La ricerca di una posizione corretta e positivamente ergonomica per il corpo, attraverso l'esecuzione di esercizi posturali ben controllati e guidati da una perfetta presa di coscienza, ci darà la possibilità di aiutare quelle alterazioni morfologiche funzionali, presenti in un gran numero di persone adulte e difficilmente migliorabili con altri sistemi.

Queste variabili della costruzione corporea sono delle modificazioni a carattere statico-dinamico della struttura morfologica di zone topografiche del corpo umano, in particolare quella del rachide dorsale.

Intervenire dunque sia a livello bio-meccanico funzionale sia nella componente neuro-psichica, attraverso gli esercizi di postura sarà di notevole aiuto ad una ripresa funzionale nelle persone dove si è deteriorata o vi è una scarsa partecipazione della muscolatura agonista-antagonista e dalla ricerca ottimale della compensazione equilibrata del rapporto contrazione-rilassamento.

La presa di coscienza graduale e corretta dell'esatta posizione della propria colonna vertebrale è essenziale per cercare di eliminare tutte quelle alterazioni così fastidiose e spesso invalidanti che derivano dalla scarsa tonicità e flessibilità della muscolatura paravertebrale e che, di conseguenza non possono permettere una postura corretta.

Quando si viene a spezzare l'equilibrio psicofisico del mantenimento corretto delle curve fisiologiche del rachide, sia con un eccessivo allungamento della muscolatura, sia nella forzata muscolazione è di conseguenza necessario provvedere a ricondurre, attraverso la ricerca delle cause meccaniche e psicogene che possono aver creato i guasti, la parete dorsale agli aspetti muscolo-legamentosi suoi propri. La ricerca di una buona postura con la ginnastica bioenergetica, aiuterà se non a risolvere ma a migliorare, molte di queste situazioni.        

 

ESERCIZI PER LA POSTURA

 

Tutti gli esercizi che andiamo ad esaminare in questo breve compendio di ginnastica bioenergetica se mantenuti per alcuni secondi oltre il tempo richiesto saranno di notevole aiuto per acquisire la postura corretta sia per la posizione seduta sia per la stazione eretta.

Cercate dunque di eseguire tutti gli esercizi, anche e sopratutto quelli di coppia, con una presa di coscienza costante prestando attenzione alla corretta posizione di partenza di ogni esercizio.

 

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LA COORDINAZIONE 

 Qualsiasi gesto motorio, dallo spostare un oggetto alla deambulazione, dal più semplice esercizio alla più raffinata tecnica del ginnasta agli attrezzi, o del tuffatore o del calciatore o di qualsiasi altra tecnica sportiva, richiede una serie particolare di atti muscolari in continua successione.

Sappiamo che ogni movimento volontario del corpo umano ha origine dalla corteccia cerebrale e la serie delle contrazioni necessarie ai vari muscoli che intervengono nell'azione con quella particolare sequenza, sono guidate dal cervelletto attraverso il sistema nervoso centrale.

Dal cervello non hanno origine solamente le contrazioni necessarie al movimento, ma vengono anche inviati impulsi al sistema nervoso simpatico il quale allerta i centri respiratori, cardiaci e vasomotori in funzione dello sforzo che deve essere effettuato.

L'acquisizione di un esercizio anche il più semplice, richiede pertanto molta riflessione  e pratica, ed è necessario, per poterlo poi eseguire quasi inconsciamente e dare di conseguenza alla corteccia cerebrale la possibilità di mettere nella necessaria correlazione tutte le componenti muscolari richieste  con una serie di ripetizioni che avranno il merito di rendere quasi automatici i movimenti e dar loro il significato di riflessi condizionati.   

Raggiungere e mantenere una buona coordinazione neuro-muscolare deve essere considerato uno dei momenti più importanti in tutta la ginnastica bioenergetica.

Al momento in cui avremo la possibilità conquistare la padronanza di tutto il corpo nella sua più  completa disponibilità o semplicemente nell'aver migliorato il grado di coordinazione di molti movimenti che precedentemente ci risultavano improponibili, a quel momento si potrà affermare di aver raggiunto un traguardo importantissimo.

Attraverso questo successo avremo la possibilità di risolvere o di attenuare molte problematiche organiche , quali certi disordini endocrini e neurovegetativi, di ridurre od eliminare certe attitudini all'ansietà, di migliorare la carenza di volontà, di superare molte sincinesie e contratture spesso presenti in svariate categorie di attività professionali.

Non sono poi da trascurare gli aspetti relativi ai problemi di lateralità che troviamo presenti sia nel destrorso sia nel mancino: questi sono molto spesso causa di situazioni anomale nella distribuzione muscolare della parete dorsale e responsabili di tante deviazioni del rachide.

E' indubbiamente problematico e difficile recuperare nell'adulto questa differenziazione di lateralità fondamentalmente per l'abitudinarietà all'uso protratto nel tempo e ormai codificato dai centri nervosi, di una parte del corpo rispetto all'altra. Possiamo pur sempre, cercare di agire sulla coscienza, per creare quegli automatismi nelle varie parti corpo, come articolazioni e muscoli che non sono stati esercitati a recepire quei comandi neuro-motori in modo tale da non essere automatizzati dalla corteccia cerebrale.

Abbiamo potuto constatare in tanti anni di applicazione di questa metodologia che si possono raggiungere, attraverso questa disciplina costantemente applicata, notevoli risultati nel miglioramento della coordinazione anche in soggetti in età molto avanzata.

 

 ESERCIZI PER UN BUONA COORDINAZIONE

 

1) Stazione eretta gambe leggermente divaricate, mani alle spalle. Allungare un braccio in alto e l'altro in fuori, poi invertire. Eseguire cinque volte, inspirare negli allungamenti, espirare ritornando con mani alle spalle: le prime volte eseguire lentamente poi aumentare gradualmente la velocità di esecuzione. 

 

 D1

 

 

2)  Posizione di partenza stazione eretta gambe unite e mani alle spalle. Mantenendo il piede fermo al suolo, portare un ginocchio al petto e le braccia in alto, inspirando trattenere la posizione alcuni secondi espirare ritornando alla posizione di partenza. Eseguire tre volte destra e sinistra, inizialmente molto lentamente, in tempi successivi con un leggero aumento di velocità nell'esecuzione.

 D2

 

3) Stazione eretta gambe leggermente divaricate braccia in alto: circondurre ambedue le braccia a destra, ripetere a sinistra. Espirare durante la circonduzione inspirare a braccia in alto ferme. Eseguire lentamente le prime volte per dieci volte, aumentare poi la velocità a piacere.

 

D3

 

4) posizione di partenza come l'esercizio precedente: circondurre ambedue le braccia una volta per avanti una volta per dietro. Eseguire lentamente le prime volte poi aumentare e la velocità e il numero di esecuzioni. Iniziare con dieci al massimo .

 

D4

5) Stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente. Con molta lentezza circondurre prima un braccio per dietro indi l'altro braccio per avanti: provarlo alcune volte poi passare alla circonduzione in contemporanea di un braccio per avanti e l'altro per dietro,

Per aumentare la difficoltà eseguire con destro avanti e sinistro dietro e subito dopo invertire. Provare poi ad occhi chiusi

 D5

 

 

6) Posizione di partenza: stazione eretta gambe divaricate e mani alle spalle: piegando gamba destra flettere il busto a sinistra mentre il braccio destro si porta ad arco sul capo.

Eseguire lentamente espirando durante la flessione del busto inspirare ritornando alla stazione eretta.  Passare alla parte opposta.  Tre volte a destra e tre a sinistra alternate.

 

 D6

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GLI ESERCIZI DI COPPIA 

 Le varie tecniche che abbiamo passato in esame per una migliore conoscenza del proprio io corporeo hanno due possibilità di essere interpretate: con l'analisi individuale, oppure attraverso l'interpretazione di coppia e di gruppo.

In Ginnastica Bioenergetica l'approccio iniziale avverrà sempre con l'esercitazione individuale anche quando ci troviamo a far lezione di gruppo, dato che il soggetto deve prima interiorizzare e di conseguenza recepire al meglio le varie tecniche , ma poi la parte essenziale e veramente costruttiva sarà elaborata e condotta tramite l'esercitazione di coppia e di gruppo.

La situazione ottimale e che porta ai migliori risultati e quella di coppia mista, in quanto nella successione delle sedute nelle lezioni di gruppo si potranno effettuare vari scambi tra le formule uomo-uomo, donna-donna, donna-uomo.

Queste varianti non devono essere perseguite a tutti costi (naturalmente ci si dovrà comportare in funzione della composizione umana di quel determinato gruppo), ma saranno stimolate dall'insegnante, il quale, con molta accortezza, sin dalla prima lezione dovrà cercare di capire al meglio le caratteristiche psicofisiche degli allievi. Saranno messi in contatto, nei primi tempi della ginnastica di coppia, quelle persone che avranno dimostrato di possedere aspetti somatici e comportamentali simili. In tempi successivi si andrà alla composizione di coppie con aspetti dissimili e questa parte dell'esercitazione dovrà essere effettuata con molto acume  e discernimento.

E' ovvio che nella coppia che lavora tra le proprie mura domestiche molti di questi problemi non sussistono ma se ne potranno creare dei diversi.

A quel punto è bene rivolgersi ad un insegnante specializzato in bioenergetica.

Perché in ginnastica bioenergetica cerchiamo di privilegiare il lavoro di coppia o di gruppo, rispetto a quello individuale?

Viviamo in una società dove il rapporto sociale è alla base di tutte o di gran parte delle nostre attività e dove, evidentemente, ciascuno con la propria personalità marcata o carente che sia è in stretto rapporto con gli altri. Nello stesso tempo, malgrado vi sia una sempre più spiccata tendenza ad incanalare  il nostro modo di vivere verso aspetti di massificazione o di gruppo, le folle ovunque, nelle città, nelle strade, nei luogo di ritrovo, nelle grandi o piccole vacanze, nelle autostrade intasate, nei grandi magazzini, nelle martellanti campagne pubblicitarie condotte in modo estremamente raffinato e tendenti alla spersonalizzazione e così via discorrendo.

L'individuo, l'essere umano nella sua essenza, stenta a riconoscersi anche quando è proprio lui stesso, incanalato sui binario del consumismo a tutti costi come un pulcino nell'incubatoio, a ricercarsi quelle frustrazioni esistenziali e quella solitudine che sempre più lo isolano in questa società apparentemente ricca e felice.

Ciascuno di noi sente la necessità di appartenere ad una famiglia, ad un gruppo, di avere una cerchia di amici o di trovare la vera amicizia nella quale sentire la comprensione e l'appoggio, specialmente nei momenti del bisogno. Lo stare in un gruppo bioenergetico può aiutare a trovare questi aspetti.

Nel rapporto di coppia vi è poi, o quantomeno vi dovrebbe essere,  l'espressione massima della fusione dei sentimenti umani. Quando tra due persone si viene ad instaurare quello speciale flusso affettivo che dà la possibilità ad entrambi di sentire al meglio quell'intesa che è rassicurante e che rinsalda, dove è possibile trovare reciprocamente quelle sensazioni, quegli interessi comuni che portano alla ricerca delle soluzioni delle stesse problematiche,  in poche parole alle stesse problematiche esistenziale o alle "Ghoetiane" affinità elettive , ecco che può sfociare, questa conoscenza, o in una vera amicizia, o in un rapporto pieno d'intensità o nell'amore puro e semplice.

I segnali non verbali che possiamo recepire stando con gli altri, solamente se vogliamo prestare un po' di attenzione, sono molteplici e possono darci la possibilità, osservando i comportanti o i gesti di chi ci è vicino o che stà semplicemente vivendo le nostre stesse situazioni, di captare almeno per qualche momento la personalità e le caratteristiche del prossimo.

Indagare sulle situazioni psicofisiche delle altre persone non è per niente facile e laddove è possibile arrivarci, richiede un lungo allenamento.

Attraverso il linguaggio del corpo si possono capire meglio anche le persone sconosciute. Basti solamente pensare alle situazioni comportamentali delle persone quando si vengono a trovare negli spazi ristretti di un ascensore o di un autobus, dove la vicinanza o semplicemente il contatto fisico, mette gli individui in stati emozionali o comportamentali decisamente modificati rispetto alla situazione di quiete  o di solitudine. Oppure nella gestualità di varia natura quali ad esempio, il grattarsi o toccarsi parti del corpo  o quelli espressivi come le smorfie, i sorrisi, l'espressione del volto, lo sguardo, così come l'atteggiamento posturale o il tono della voce.

Il corpo parla.

Questo suo linguaggio lo possiamo comprendere meglio in uno dei momenti in cui deve esprimersi e nella sua particolarità e nella sua globalità : durante l'esercizio fisico e in particolare durante l'esercitazione bioenergetica.

Ecco il valore della ginnastica eseguita in coppia. Il toccarsi, il sentire in contemporanea lo sforzo fisico dell'altro, la sua attenzione, la sua decontrazione, le sue parti corporee, le articolazioni, le masse muscolari, le spinte, i rifiuti, la pesantezza, la leggerezza, l'affaticamento il senso del benessere raggiunto e tanti altri aspetti.

Avremo di conseguenza la possibilità di recepire al meglio anche altre componenti più sofisticate e di dimensione introspettiva, quali la timidezza o l'aggressività, la sottomissione o la tendenza alla dominanza, lo scarso od il buon equilibrio posturale ed emotivo, la rigidezza o l'elasticità, in ultima analisi, se ci sappiamo ascoltare, la partecipazione ad una ricerca in comune di sé stessi.

Nell'intraprendere un corso di ginnastica bioenergetica ciascuno dovrà (a prescindere dal fatto che l'esperienza si faccia tra le mure domestiche da una coppia fissa o in un luogo deputato ad esercitazioni di gruppo guidate da un insegnante) essere molto presente a sé stesso in funzione della presenza dell'altro/i, saper ascoltare e partecipare con il partner alle varie posizioni che si dovranno assumere il corpo non più nella sola visualizzazione del rapporto spazio-temporale dei corpi, ma in una dimensione che noi abbiamo definito di sensibilità parallela spazio-corporale di ambientazione reciproca.

In ginnastica bioenergetica avremo dunque modo di conoscere meglio gli altri, far conoscere noi stessi per quello che realmente siamo, dato che gli orpelli che ci portiamo addosso, dai luoghi comuni all'abbigliamento, dalle tante imposture quotidiane che difficilmente ci scrolliamo di dosso dato che le abitudine e l'età ce li hanno costruiti addosso, ma l'espressione del nostro e dell'altrui corpo saranno genuine e veritiere  e cosi pure le reazioni da parte di entrambi.

Nell'esecuzione degli esercizi da parte della coppia fissa avremo di converso, la possibilità di approfondire sempre più la conoscenza reciproca, dato che non è solamente attraverso l'accoppiamento che due persone riescono ad avere conoscenza  della propria e dell' altrui corporeità.

Ma proprio attraverso la ginnastica bioenergetica, con un vero esercizio psicofisico interpretato con intelligente partecipazione e serietà e dove la componente "Ying e Yang" per dirla all'orientale, dei due poli, potranno ottenere, successivamente anche nel rapporto sessuale, una superiore vitalità ed una sempre più perfetta sintonia.

 

E opportuno sottolineare che durante gli esercizi di coppia i due componenti dovranno studiarsi ed adattarsi alle capacità motorie l'uno dell'altro, sia per la forza, che per l'elasticità e la mobilità articolare e doverosamente ci si dovrà sempre lasciarsi condizionare dalla fisicità del meno dotato. 

 

 

GLI ESERCIZI DI COPPIA

 

1) Le due persone sedute di fronte sui talloni, un braccio in alto l'altro in basso  a contatto in opposizione palmare: esecuzione: sollevandosi sulle ginocchia molleggio lento in avvicinamento verso l'interno. Massimo cinque esecuzioni.

 

E1a                                   E1b

 

2) Posizione di partenza; Seduti schiena contro schiena gambe allungate: pendolare con rimbalzo o senza partendo con le braccia in alto a contatto e con impugnatura a piacere in rapporto alla lunghezza degli arti

  

E2

  

 

3) Seduti schiena contro schiena braccia in fuori, mani impugnate: torsioni del busto lentamente a destra e a sinistra inspirando nella torsione espirando al ritorno. Col tempo aumentare la velocità di esecuzione cercando sempre di mantenere la posizione corretta con le braccia parallele al terreno.

  

E3

 4) Seduti frontalmente a gambe divaricate, la coscia di uno sopra a quello dell'altro e viceversa, posizione abbastanza ravvicinata, mani nelle mani: massima flessione del busto indietro prima dell'uno poi dell'altro. Uno inspira nella flessione del busto mentre l'altro espira. A seguire  cinque volte per ciascuno.

 

 E4a                                                  E4b

 

5) Stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente ma con mani alle spalle del proprio corpo: entrambi portano le braccia in alto ma uno inclina il busto dietro sino ad massimo di 45°.

 

E5a                                                              E5b

 

6) Posizione seduta uno fianco all'altro, gambe lievemente divaricate mani che si impugnano come nella figura: flettere entrambi il busto avanti espirando, inspirando ritornare alla posizione di partenza. Lentamente le prime volte aumentare leggermente la velocità in seguito.

 E6

 

 7) Seduti uno fronte all'altro come nell'esercizio 4 , gambe una sopra una sotto dell'altro.

Mani contro mani, contatto palmare: uno spinge con una certa forza l'altro resiste ma con cedevolezza: l'esercizio riuscirà al meglio se si sapranno ben dosare le forze di spinta e di resistenza. Eseguire da dieci a quindici volte.

 

E7

 8) Seduti uno fronte l'altro, gambe ben divaricate, mani nelle mani busti flessi avanti.

Flettendo in contemporanea maggiormente il busto portare le braccia in fuori, trattenere la posizione poi rilassare espirando.

  

E8

  

9) Seduti uno fronte l'altro, entrambi una gamba piegata all'esterno possibilmente ad angolo retto e altra distesa (posizione dell'ostacolista) e piede a contatto con il ginocchio dell'altro, mani all'altezza del petto: esecuzione: lentamente espirando e scorrendo con le mani lungo il proprio corpo raggiungere con le mani la punta del piede, inspirando ritornare alla posizione di partenza. Eseguire cinque volte cambiando gamba (cinque destra cinque sinistra)

  

E9

 

10) Seduti gambe incrociate, schiena contro schiena, mani nelle mani dell'altro all' altezza delle spalle: inspirando lentamente allungare le braccia in alto al massimo allungamento possibile (laddove la differenza in lunghezza degli arti è considerevole impugnare l'avambraccio), espirando ritornare alla posizione di partenza. Eseguire cinque volte

 E10a                                                                     E10b

 11) Sdraiati a terra vicini, gambe divaricate una gamba su quella dell'altro mani interne a contatto dell'addome dell'altro, braccia esterne a terra lievemente staccate dal corpo: sollevare le due gambe esterne sino a raggiungersi sulla verticale del bacino espirando, trattenere la posizione poi inspirando ritornare a terra eseguire tre volte poi scambiarsi la posizione ed eseguire con l'altra gamba.

 

E11a                                                                       E11b

 

12) Sdraiati a terra bacini ravvicinati, gambe divaricate una sopra e l'altra sotto al compagno, braccia in alto: espirando flessione del busto in avanti laterale ciascuno sulla propria gamba destra, poi ritorno a terra inspirando per passare alla gamba sinistra.

 E12a                                                     E12b

 13) a terra in allungamento l'uno dell'altro, mani nelle mani, braccia in fuori a terra, ginocchia al petto: espirando spostare le gambe ciascuno alla propria destra, inspirando ritornare al centro, per poi eseguire a sinistra: ripetere lentamente per cinque volte.

 E13

 14) Stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente: portare le piante dei piedi a contatto per poi divaricare le gambe, trattenere la posizione qualche secondo ritornando lentamente alla posizione di partenza. Questo esercizio comporta alcune difficoltà pertanto si potrà raggiungere una buona esecuzione dopo una serie di prove.

 E14

 15) Decubito supino per entrambi in opposizione, gambe lunghe, mani nelle mani l'uno dell'altro con le braccia fuori alto, raccogliere ambedue le ginocchia al petto con rimbalzo espirando, e ritornare lentamente in allungamento gambe inspirando.

 E15

 16) Stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente ma con gambe piegate piante di piedi al suolo: slanciare in alto con rimbalzo la gamba destra entrambi e ritorno per poi eseguire con la sinistra. Eseguire otto dieci volte.

 E16

 17) Sdraiati a terra uno fianco all'altro braccia lungo i fianchi mani interne in presa:

slanciare le braccia in alto (sino a terra) lentamente con inspirazione, trattenere il respiro per almeno dieci secondi e ritornare lentamente in espirazione, con le braccia.

 E17

 18) stessa posizione di partenza dell'esercizio precedente ma con ginocchia al petto, le braccia interne a contatto braccia esterne in fuori: inspirando ciascuno sposta le gambe lateralmente all'esterno per poi, inspirando, riportare le gambe alla posizione di partenza. Ripetere tre volte per poi cambiare posizione e ripetere altre tre volte.

 E18

 19) Decubito prono (pancia a terra) mani sulle spalle l'uno dell'altro: slanciare in alto con rimbalzo una gamba poi l'altra per una diecina di volte.

 E19

 20) Schiena a terra e gambe sulla verticale del bacino con glutei a contatto l'uno dell'altro, braccia in alto: in contemporanea opponendo giusta resistenza reciproca con le gambe, flettere il busto mani alle punte dei piedi (chiusura a libro) espirando e con rimbalzo, e ritornare inspirando con la schiena a terra.

E20

 

21) Sdraiati a terra gambe divaricate una gamba sotto e una sopra dell'altro con bacini ravvicinati e braccia in alto: di scatto e in contemporanea i due busti si sollevano  e le mani vanno a incontrarsi nella posizione alta in espirazione, ritorno lento inspirando.

  E21

 22) In piedi a gambe divaricate uno fronte all'altro, mani appoggiate sulle spalle dell'altro busti inclinati avanti angolo retto. Esecuzione: piccole spinte sulle spalle del compagno verso il basso senza forzature e cercando di aiutarsi reciprocamente nella ricerca di una buona mobilizzazione dell'articolazione scapolo omerale.

 E22

 23) Stazione eretta, schiena contro schiena gambe unite braccia in alto mani nelle mani dell'altro.  Eseguire molto lentamente e con molta attenzione: uno dei due flettendo il busto in avanti si carica il compagno sulle spalle il quale si inarca rimanendo sulla punta dei piedi. Trattenere la posizione alcuni secondi, espirare ritornando eretti, poi esegue l'altro.

Tre più tre le prime volte per arrivare a cinque a testa.

 E23a                                           E23b

  

24)Stazione eretta, schiena contro schiena, braccia in fuori mani nelle mani: inspirando portare le braccia in alto, trattenere il respiro alcuni secondi ritornare espirando.

Eseguire otto dieci volte.

 E24

 

25) In piedi uno fronte all'altro, uno dei due allunga la gamba tesa all'altro che con ambedue le mani lo regge alle caviglie (attenzione all'equilibrio) e porta le braccia in alto.

Flettere il busto cercando di raggiungere con le mani il piede sorretto. Eseguire alternandosi tre volte destra e tre volte sinistra.

 E25

 

26) Stazione eretta braccia avanti palme delle mani a contatto: mantenendo la posizione di braccia piegamento gambe a busto ben eretto sollevando i talloni fin dove è possibile senza flettere il busto, molleggiare e tornare inspirando alla posizione eretta. Ripetere sei volte.

 E26a                                                        E26b

 27) In piedi gambe unite uno dietro all'altro: chi è davanti mette le mani alle spalle, chi è dietro prende le mani dell'altro; esecuzione: chi è dietro aiuta a portare le braccia in alto ed a inarcare il busto a chi esegue. Eseguire tre volte e cambiare.

 E27a                                                     E27b

28) In piedi fianco a fianco, a gambe leggermente divaricate, mani nelle mani dell'altro frontalmente. Esecuzione: portare entrambi le braccia in alto con una contemporanea  rotazione facendo perno sui due piedi a contatto, in modo da venirsi a trovare di schiena l'uno all'altro. Inspirare andando con le braccia in alto espirare al ritorno. Eseguire tre volte poi cambiare lato ed altre tre volte.

 E28a                                                 E28b

  

29) Sdraiati, gambe unite uno a fianco dell'altro per la sola lunghezza gambe: sollevarle verso i 45° e compiere delle circonduzioni uno attorno alle gambe dell'altro. Cambiare a piacere il senso orario e antiorario. Ripetere tre volte sino a stanchezza.

 E29

 30) Uno in decubito prono (pancia a terra) mani sotto il mento gambe divaricate. L'altro in ginocchio tra le gambe dell'esecutore gli trattiene le caviglie. Chi esegue si solleva leggermente con busto e con le mani da terra  flette il busto lateralmente a destra e sinistra cercando di non torcerlo e di stare parallelo al terreno. Cinque movimenti destra e sinistra per ciascuno.

 E30

 31) Seduti uno fronte all'altro molto vicini gambe una sopra e una sotto all'altro. In contemporanea leggera flessione del busto avanti e dietro Inspiro indietro espiro avanti, cinque esecuzioni:

Variante flessioni laterali.

 E31

 32) A terra uno a pancia in giù l'altro in sù. Chi è con la fronte in alto rotola sul corpo dell'altro e ritorna sempre rotolando. Eseguire tre volte poi darsi il cambio.

 E32

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 GLI ESERCIZI DI GRUPPO

 

Dopo aver raggiunto, attraverso gli esercizi individuali e poi con quelli di coppia una buona conoscenza del proprio e dell'altrui corpo con gli esercizi di gruppo avremo modo di partecipare ad un più complesso ed articolato rapporto con le altre persone.

La maggioranza delle esercitazioni ginnastiche si svolgono in collettivo ed hanno sì dei risvolti di scambi interpersonali, ma in realtà l'attività motoria rests sempre molto individuale e l'espressione corporea rimane localizzata e di conseguenza il risultato finale è fine a sè stesso (aspetto ugualmente sempre importante) e non vi sarà mai la ricerca della dimensione psicofisica dell'individuo nella sua interezza.

In ginnastica bioenergetica si potranno variare tematiche operative con quattro, cinque persone ed anche più in modo tale da svolgere un lavoro che abbia la possibilità di creare interscambi con un certo numero di situazioni corporee diverse.

Il lavoro di gruppo possibilmente guidato da un maestro, dovrà risultare il più libero possibile , cioè, al di là della semplice enunciazione e spiegazione dell'esercizio da parte dell'insegnante, i vari componenti dovranno essere autonomi nel gestirselo e nel trovare le posizioni e le condizioni migliori per svolgerlo.

L'importanza che si avrà nella libera esecuzione di questo tipo di lavoro è dato proprio dalla influenza reciproca  che si instaurerà tra le varie persone , in quanto il comportamento di uno serve di stimolo, di confronto, di emulazione al comportamento degli altri e viceversa.

Questo interscambiarsi di caratteristiche diverse, pur nella ricerca di un esecuzione corale , dello stesso tipo e che ha luogo nello stesso istante tra tutti coloro che costituiscono il gruppo, provocherà una certa complessità nei rapporti che si vengono a stabilire e porterà ciascuno con la propria corporeità ad adattarsi a quella di più persone.

Vi è un altro aspetto importante in questa visione dell'esercizio fisico anche in rapporto agli aspetti similari della vita quotidiana e cioè i gruppi di lavoro, la vita di famiglia, la frequentazione di circoli, club ecc. ed è quello di avere una concordanza  nel cercare di raggiungere l'obbiettivo prefissato anche se ci riferisce ad un semplice posizione ginnastica.

Non sempre è vero che il lavoro di gruppo porta a migliori prestazioni rispetto al lavoro isolato: è però certo che colui che è abituato a dare il meglio di sè in attività professionali singole o in discipline sportive di tipo individuale, tende a mettersi in confronto con gli altri e ne cerca la competizione per via indiretta.

Pertanto è indispensabile per l'uomo che svolge lavori ripetitivi ed isolato dagli altri, inserirsi in attività di gruppo almeno di tanto in tanto e non solamente nei momenti di pura evasione o di svago, ma anche quando si vogliono realmente recuperare le proprie energie psicofisiche.  

La ginnastica bioenergetica è oggi, tra le tante offerte consumistiche del mercato delle palestre, una di quelle che maggiormente favorisce il miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche.

  

ALCUNI  ESEMPI DI ESERCIZI DI GRUPPO

 

 1)  Tre o più persone in piedi a formare cerchio frontale braccia sulle spalle del vicino, portare le braccia in alto e al centro riunendole a contatto  sollevandosi tutti sulla punta dei piedi, rimanere nella posizione alcuni secondi e ritornare espirando alla posizione di partenza.

 G1

 2)Tre o più persone schiene contro schiene, gambe incrociate o divaricate a piacere,  mani alle spalle l'uno prende le mani dell'altro. Esecuzione : inspirando allungare le braccia in alto e mantenere la posizione alcuni secondi, ritornare espirando.

  G2

 3) Partenza come esercizio precedente gambe divaricate braccia in alto, tutti assieme flessione del busto avanti al centro espirando, ritorno inspirando cercando di rimanere a contatto con le schiene. Eseguire cinque volte.

Varianti andare su una gamba poi sull'altra

 G3

 4) Tre o più persone sedute gambe lunghe e unite piedi a contatto al centro Andare a raccogliere le proprie caviglie o le punte dei piedi e rimanere in posizione di strethcing per quindici secondi. Ripetere tre volte.

 G4

 5) Tre o più persone schiena a terra gambe in fuori piegate piante dei piedi al suolo, mani sulle spalle l'uno dell'altro: portare le gambe sulla verticale del bacino e trattenere alcuni secondi ritornare espirando.

 G5

 6) Tre o più persone pancia a terra teste convergenti al centro mani sulle spalle del vicino: inspirando sollevare leggermente tutti i busti, rimanere in apnea otto secondi e ritornare piano a terra espirando, gambe ferme al suolo.

Variante sollevare tutti le gambe.

 G6

 7)  Tre o più persone schiena a terra gambe convergenti al centro, bacini contro bacini,

gambe ben sulla verticale a sorreggersi tra di loro ( prima di raggiungere bene questa posizione si dovrà passare attraverso parecchie prove) braccia in alto. All'imput o via, inviato da uno del gruppo, di scatto cercare di raggiungere con le mani i propri piedi indi tornare a terra, ripetere cinque volte.

 G7

 8) Tre o più persone schiena terra affiancate mani nelle mani portare le braccia in alto mentre ciascuno porta in alto sulla verticale la gamba destra, ritornare espirando ripetere con la sinistra. Eseguire cinque volte.

 G8

 IL MASSAGGIO RECIPROCO 

  Al termine del lavoro ginnastico, la coppia (anche nel lavoro di gruppo si andranno a formare coppie)  troverà una posizione comoda per passare ad effettuare un massaggio distensivo e stimolante l'uno all'altro.

L'applicazione delle mani dovrà sempre essere lieve e, anche se si è digiuni di tecniche del massaggio, si cercherà di aiutarsi reciprocamente attraverso consigli e scambi di sensazioni.

Iniziare dalla posizione seduta per passare poi a quella del decubito supino e prono.

Colui che "subisce" dovrà sempre assumere una posizione di totale abbandono e rilassamento, "l'operatore" dovrà evitare movimenti rigidi e duri e dovrà cercare di sentire i tessuti dell'area corporea che verranno sottoposti al trattamento.

Anche se non si posseggono conoscenze specifiche del massaggio sarà pur sempre possibile applicare le "varie tecniche" con accorgimento portando un sostanziale aiuto in chi lo subisce.

Si inizierà con una azione circolare lenta dalla periferia al centro della zona interessata chiamata "sfioramento" per passare , con il taglio della mano ,con il palmo, con le nocche delle dita, ed anche con il pugno chiuso all'azione di "percussione"  ad una rapida successione di piccoli colpetti e di intensità variabile; si passa poi all "impastamento" , praticando il sollevamento e compressione dei tessuti che si fanno rotolare tra le mani; la "pressione" deve essere crescente e decrescente, deve essere effettuata con  il palmo della mano aperta o con il pugno chiuso che darà un effetto sedativo; per ultima praticate la "vibrazione" che viene effettuata attraverso piccole oscillazioni della mano a piatto  e questa ha un effetto stimolante.

Il massaggio diventerà così benefico alla coppia, in quanto al termine del lavoro muscolare sia negli esercizi di coppia sia in quelli di gruppo, essi potranno avere accomulato qualche lieve tensione muscolare, il massaggio delicato e prolungato servirà   ad avere funzione sedativa.

 

Posizione ideale per il massaggio reciproco

 

 

 

M1

Il complesso delle tecniche che abbiamo visto e che fanno parte della nuova "GINNASTICA BIOENERGETICA" aiuteranno quelle persone che, con attenzione, pazienza ed umiltà sentono il bisogno di migliorare, attraverso un buon lavoro motorio abbinato alla ricerca di una presa di coscienza psichica concreta, le proprie espressioni motorie e globalmente la propria personalità.

 

      

Al termine della seduta di GINNASTICA BIOENERGETICA sarà bene  svolgere, per cinque - dieci minuti, alcuni degli esercizi di rilassamento iniziali, cercando sempre di ascoltarsi il proprio ritmo cardiaco e basando la respirazione naturale su quello.

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